Verso un giardino naturalistico. Azioni per preservare la biodiversità

Sfalci mirati e interventi di gestione del verde che rispettano la naturalità delle piante e dei luoghi

 

Loreto Aprutino (PE). Al Parco paesaggistico Lauretum le azioni di cura e gestione del patrimonio floristico e arboreo all’interno della proprietà continuano svilupparsi in chiave rigorosamente sostenibile e nel rispetto della biodiversità. Non sempre le erbe di campo rappresentano abbandono o degrado, come qualcuno vuole farci credere, ma anzi custodiscono al loro interno numerosi fiori particolari che meritano di essere conservati. Si tratta di una visione nuova e sicuramente innovativa per portare il parco verso una maggiore resilienza verso le ondate di calore e i cambiamenti climatici. Azioni che devono comunque seguire un preciso piano di gestione del verde, intervenendo con sfalci mirati che devono eliminare solo determinate piante infestanti. In questo modo si va a ricreare quell’equilibrio che è essenziale per attirare api, farfalle, insetti impollinatori e che rende più dinamiche tutte le aree del giardino. Inoltre, con il caldo torrido estivo, un taglio a raso della vegetazione, riportando a nudo il terreno, comporterebbe un maggiore irraggiamento con eccessivo riscaldamento ed evaporazione dell’acqua. Ecco perchè è fondamentale promuovere un progressivo inerbimento delle aree, senza intervenire pesantemente con la pulizia radicale.

 

 

Si tratta di un processo molto articolato e complesso che abbiamo voluto attivare in aree ben precise del nostro parco paesaggistico, ovvero quelle in cui si concentrano maggiori tipologie di fioriture di campo di notevole interesse come le Orchis purpuree oppure il Gladiolo italico“, spiega Alberto Colazilli, curatore dei giardini, “Si procede ritagliando delle “isole di biodiversità”, circondate da prati sfalciati, a ridosso dei boschetti o delle siepi campestri. Gli interventi potremmo definirli “chirurgici” ed è necessaria una profonda conoscenza botanica per il riconoscimento delle piante. Quindi è un lavoro che si fa in squadra, coinvolgendo più competenze specialistiche.

 

Proprio seguendo questo metodo, evitando quindi di intervenire ovunque con uno sconsiderato “tabula rasa”, siamo riusciti a riportare nell’area una moltitudine di api e farfalle, attirate appunto dai fiorellini di campo in continuo sviluppo“, spiega ancora Colazilli, “Nel contempo stiamo preservando le giovani piantine di Cornus sanguinea, acero montano, susino selvatico e alloro che nascono nei prati. Accanto ai prati e al semplice sfalcio, che viene relegato nelle aree con maggiore fruizione e passeggio, si lasciano altre zone che diventano sempre più naturalistiche. E’ un equilibrio continuo, che deve essere comunque governato nei primi anni, il tempo per mettere in circolo il virtuoso dinamismo di un giardino naturalistico in grado di resistere ai cambiamenti climatici.

Staff del Parco Paesaggistico Lauretum

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.